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Grimorio: +o° Califa °o +

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2023 11:24
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1) Nome del personaggio: Califa
2) Nome della pozione: Morte rossa
3) Quantità richiesta: 10 fiale
4) Ingredienti da cui è ricavata: clavices purpurea x 1, anemone nemorosa x 2, lauroceraso x 3, muffa x 2, acqua x 1
-clavices purpurea
Volgarmente chiamata "segale cornuta" è un fungo parassita a forma di cornetto, molto più lungo di un normale chicco, che attacca i cereali ed in particolare la segale. I corpi fruttiferi, contengono molte sostanze velenose capaci di compromettere la circolazione sanguigna degli arti, portandoli in cancrena; inoltre provoca deliri allucinatori e aumento del battito cardiaco. A grandi dosi porta all'arresto cardiocircolare.
La concentrazione delle sostanze velenose di queso ingrediente, associato all'anemone nemorosa, conducono all'arresto cardiaco. E' inoltre l'ingrediente che causa intorpidimento e dolore agli arti.
-anemone nemorosa
Specie erbacea perenne di piccole dimensioni, alta al massimo 20 cm, fioritura primaverile con fiori a colore variabile dal bianco al violetto pallido. Il suo primitivo impiego contro i dolori reumatici sotto forma di estratti alcolici provoca gravi danni all'epidermide. L'uso interno e troppo pericoloso, il suo estratto può venir usato per avvelenare la punta delle frecce. La pianta è velenosa solo quando è fresca in tutte le sue parti a causa di un irritante cutaneo in grado di provocare vesciche assai dolorose fino ad ulcerazioni persistenti. Internamente la sua azione determina infiammazioni acute del tratto digerente e dei reni. Provoca irritazione locale, depressione respiratoria e cardiaca. Un'intossicazione di Anemone Nemorosa è considerata mortale.
La concentrazione delle sostanze velenose di queso ingrediente, associato a clavices purpurea, conducono all'arresto cardiaco.-lauroceraso
Arbusto dal fogliame lucido e verde brillante. I fiori bianchi e disposti in racemi danno luogo a drupe nerastre simili a piccole olive nere velenose. Il quadro tossico compare nell’adulto per l’ingestione di almeno 50 frutti, per il bambino ne sono sufficienti 10. Le foglie tossiche vengono usate per ottenere un’acqua nota per le sue proprietà espettoranti. I sintomi sono: rossore del volto, intensa difficoltà respiratoria, vomito e progressiva alterazione della coscienza fino al coma.
La concentrazione delle sostanze velenose di queso ingrediente provocano difficoltà respiratorie. E' inoltre l'ingrediente che causa confusione ed annebbiamento della vista.
-muffa
Miceli formatisi su materia vegetale o animale, generalmente come uno strato schiumoso o filamentoso, come segno di decomposizione e marcescenza. Le spore potrebbero procurare allergie; alcune di esse, addirittura, rilasciano potenti tossine che, nei polmoni, creano infiammazioni e lesioni. Le streghe sanno come ricavarne antidoti contro stati di avvelenamento con complicazioni batteriologiche. Le ife che crescono dalle spore, se inalate, possono creare problemi all’apparato respiratorio.
La concentrazione delle sostanze velenose di queso ingrediente provocano difficoltà respiratorie.
-acqua: acqua di fonte utilizzata esclusivamente per l'idratazione degli ingredienti.

5) Modalità di preparazione:
-Pulire clavices purpurea, anemone nemorosa e lauroceraso da terra e polvere con acqua e guanti in modo delicato;
-Inserire dell'acqua nell'alambicco e fare riscaldare così da far condensare i vapori ed ottenere un'acqua priva di impurità, in questo modo, nel processo successivo di idratazione, non vi è rischio di contaminazione degli ingredienti con componenti aggiuntive presenti nell'acqua non distillata;
-Posizionare su tre piattini delle garze ed imbibire con l'acqua precedentemente distillata;
-Posizionare clavices purpuea, anemone nemorosa e lauroceraso sui tre differenti piattini, inserire in una scatola di legno per 24h e lasciare idratare i tre ingredienti;
-Trascorse le 24h tagliare in parti più piccole possibile separatamente i tre ingredienti idratati per favorire i processi successivi. L'evaporazione delle particelle avviene infatti in superficie e mai in profondità nel processo e dunque tagliare in parti più piccole serve ad ingrandire la superficie che entra a contatto con il calore ed evapora;
-Si pongono all'interno di un alambicco i tre ingredienti frammentati aggiungendo anche la muffa. L'alambicco deve prima essere privato della parte con serpentina e secondo recipiente in modo tale che resti soltanto il recipiente in rame principale ed un tubicino obliquo che va appositamente tappato per contenere nel recipiente i fumi. Inseriti i tre ingredienti nel recipiente, questo va riscaldato molto lentamente il tempo necessario alla creazione di fumi di evaporazione delle molecole superficiali degli ingredienti. Il gas prodotto viene estratto togliendo il tappo del tubo obliquo dell'alambicco facendolo fluire in un contenitore ermetico (fiala). Durante il processo di produzione dei fumi nei quattro ingredienti, riscaldandosi, iniziano ad evaporare le parti liquide all'interno che, non avendo subìto altro tipo di trattamenti che ne avrebbero potuto alterare le proprietà, rilasciano nei fumi le loro caratteristiche velenose.

6) Effetti in 500 caratteri: veleno gassoso di colore leggermente rosso e inodore. Se inalato, per un primo turno, la vittima inizierà a percepire difficoltà respiratorie, tachicardia e forte confusione che portano, al turno successivo, ad un annebbiamento della vista, intorpidimento e successivo dolore toracico ed infine, al terzo turno, la vittima andrà incontro a morte per arresto cardiaco. Dado salvezza: d100 con successo per risultato maggiore o uguale a 50/100. Raggio: 5 metri. (Veleno classe B)

-08/01/2023 Giocata acquisto erbe da Sullivan per Morte Rossa (Sylan)
-10/01/2023 Giocata inizio creazione veleno Morte Rossa (Dirhae)
-11/10/2023 Giocata fine creazione veleno Morte Rossa (Dirhae)
[Modificato da Elfio Fars 12/01/2023 17:05]
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1) Nome del personaggio: Califa
2) Nome della pozione: Antidoto a Morte Rossa
3) Quantità richiesta: 10 fiale
4) Ingredienti da cui è ricavata: Altea x1, Cardiaca x2, Corteccia di Quercia x2, Tiglio x1, Polvere di Cacao x1 e Acqua x 2

Altea §
Tutte le parti della pianta contengono mucillagini e ciò caratterizza l'attività della pianta come emolliente ed antinfiammatoria. Trova impiego come cura alle affezioni delle via respiratorie e gastrointestinali. La droga, costituita dalle radici grezze, può ritardare l'assorbimento di altre droghe assunte contemporaneamente. Normalmente è una pianta officinale ma può divenire un utile ingrediente per provocare una sgradevole sensazione di bruciore.
--> Libera le vie respiratorie e ritarda l'assorbimento del veleno.

Cardiaca
Pianta erbacea della famiglia delle Labiate. Cresce nei luoghi incolti e presenta un corto rizoma da cui sorgono i fusti semplici, a sezione quadrangolare, alti 100-150 cm. E’ anche nota come erba del cuore. A livello dell'apparato cardiocircolatorio, infatti, agisce determinando vasodilatazione, ipotensione e rallentamento della frequenza cardiaca. Viene usata generalmente per i disturbi circolatori poichè possiede proprietà sedative ed ipotensive.
--> Rallenta la tachicardia ed impedisce l'arresto cardiocircolatorio, inoltre rallenta l'intorpidimento degli arti e l'annebbiamento della vista;

Corteccia di quercia
Piccola porzione di corteccia raccolta dai rami giovani e lasciata essiccare. I decotti e gli infusi sono utili per rassodare le gengive, attenuare l'eccessiva sudorazione, combattere le febbri, le emorragie e gli avvelenamenti. Si dice che, insieme ad altri ingredienti, propizi fortuna e prosperità.
--> Contrasta l'effetto velenoso rallentandone l'assorbimento;

Tiglio
Albero di notevoli dimensioni e molto longevo. I fiori, ermafroditi, odorosi, presentano una corolla con cinque petali di colore giallognolo e stami numerosi e saldati alla base a formare numerosi ciuffetti. Viene impiegato per calmare i nervi e conciliare il sonno. I fiori curano l'anemia, l'idropisia, l'epilessia, le infreddature degli organi della respirazione, la tosse cronica e convulsa, favoriscono la sudorazione, facilitano la digestione e purificano il sangue e i reni.
--> Contrasta l'effetto velenoso rallentandone l'assorbimento;

Polvere di Cacao
Polvere di colore bruno-rossiccio ricavata da una pianta che può raggiungere gli otto metri di altezza. Il cacao alimentare è il risultato della fermentazione e successiva essiccazione dei semi contenuti nei frutti. La polvere, così ottenuta, presenta una sostanza particolare (teobromina) i cui effetti sono stati studiati da alcune streghe. Oltre a fornire un apporto calorico elevato le altre proprietà della pianta restano per lo più un mistero.
--> colora la mistura di rosso-marrone

5) Modalità di preparazione:
1) Pulire con guanti e acqua Altea, Cardiaca, Corteccia di Quercia e Tiglio così da rimuovere tracce di terra e polvere e lasciare ad asciugare su un panno asciutto;
2) Sciogliere in poca acqua tiepida la polvere di cacao e mescolare fino ad ottenere una soluzione omogenea e priva di grumi;
3) Tritare poi finemente la Corteccia di Quercia prima con coltello e poi posizionarla all'interno di un mortaio fino ad ottenerne una polvere fine;
4) Tagliare grossolanamente altea, cardiaca e tiglio e posizionare in un recipiente insieme all'acqua a temperatura ambiente;
5) Posizionare sul fuoco il recipiente e portarlo ad ebollizione a fiamma lenta per circa 5 minuti;
6) Trascorsi i 5 minuti inserire nel recipiente posto a bollore la polvere di corteccia e far cuocere per ulteriori 5 minuti;
7) Trascorsi i successivi 5 minuti inserire all'interno del decotto la polvere di cacao sciolta in poca acqua e lasciare stiepidire il decotto per 15 minuti;
8) Trascorsi i 15 minuti filtrare il decotto con un colino e porre all'interno delle fiale.

6) Effetti in 500 caratteri: pozione liquida di colore rossastro tendente al marrone. Se ingerito consente di neutralizzare gli effetti venefici del veleno "Morte Rossa". In particolare già dal primo turno dall'ingerimento andranno a liberarsi gradualmente le vie respiratorie, contrastando l'intorpidimento degli arti, confusione e tachicardia. Servirà un ulteriore turno dall'assunzione dell'antidoto per contrastare gli eventuali effetti aggiuntivi del veleno quali il dolore toracico e l'annebbiamento della vista, impedendo di giungere all'arresto cardiaco.
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